L'arte di vivere lentamente
"L’eccessivo valore che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere."
Qualche giorno fa sono andata a trovare i genitori del mio compagno che vivono nel cuore della campagna toscana.
Il 12 febbraio, appena una settimana prima, pubblicavo una storia su Instagram in cui scrivevo che, ogni tanto, più che con il rumore del tram in sottofondo, mi piacerebbe svegliarmi nel silenzio e circondata dalla natura.
Questa è una cosa a cui penso spesso ultimamente, complice il fatto che tante persone a me vicine hanno deciso di lasciare Milano per trasferirsi in un posto più verde e tranquillo.
Pensavo anche che, forse, non è solo una questione che si limita al caos, al rumore, allo scarso contatto con la natura; ha anche a che fare con il clima frenetico che si respira in una città come Milano.
Mi sono chiesta dove realmente mi stesse portando una riflessione del genere.
Non sto più bene qui? Dove voglio stare? Cosa ricerco in questo “altrove” lontano da dove sono?
Ormai quando sento una punta di insoddisfazione relativa a qualcosa che appartiene al contesto esterno, faccio questo esercizio di interrogarmi se, prima di tutto, ci sia qualcosa che non va all’interno.
Altrimenti, il rischio è quello di affannarmi nel tentativo di cambiare scenario per poi ritrovarmi con le stesse sensazioni negative in mano (cosa che, tra l’altro, mi è già capitata in passato).
Mi sono resa conto che alla radice di questo piccolo malessere c’era la sensazione di essere circondata da persone che fanno e strafanno e sembrano non (potersi) fermare mai, e di essere quindi immersa in un contesto che premia il continuo fare senza un apparente momento di pausa.
Mi sono chiesta se questo fosse realmente ciò che desideravo per me stessa o se fosse semplicemente il risultato di una pressione esterna a cui sentivo di dovermi adeguare.
La seconda.
Ho capito che, per il momento, non posso cambiare città in cui vivo, ma posso cambiare il modo in cui scelgo di viverla.
Posso accogliere il bello che ha da offrirmi, e posso anche decidere di non abbracciarne la frenesia.
Posso scegliere di vivere lentamente.
Cosa significa vivere lentamente?
Slow living è un modo di essere che invita ad abbandonare la fretta della vita quotidiana per abbracciare un approccio più riflessivo e intenzionale all'esistenza. Significa dare priorità alla qualità della vita piuttosto che alla quantità delle attività che si riescono a svolgere.
Vivere lentamente si traduce nel prendersi il tempo per godere delle piccole gioie, coltivare relazioni significative, e dedicarsi a passioni e attività che nutrono l'anima.
Si cerca di ridurre lo stress eliminando il superfluo e focalizzandosi su ciò che veramente importa.
Si tratta di riscoprire il piacere di vivere momenti di pausa, di contemplazione e di connessione autentica con se stessi, gli altri e la natura.
Si impara a valorizzare il presente, rallentando il passo per assaporare ogni momento senza fretta.
Non si tratta necessariamente di essere meno produttivi.
Questo perchè riducendo il sovraccarico di impegni, ci si può concentrare sulle attività che realmente contano per noi, diventando anche più efficienti.
Ho capito che non ho bisogno di cambiare città per vivere più lentamente.
Ho solo bisogno di scegliere il mio ritmo e di adeguarmi ad esso, assestandomi quindi su una frequenza che, in questo momento, sento essere più giusta per me.
Herman Esse scriveva che “l’eccessivo valore che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere.”
Io, oggi, non potrei essere più d’accordo.
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