La vita che ci aspetta
Dobbiamo essere disposti a lasciar andare la vita che abbiamo pianificato per vivere la vita che ci aspetta.
Mercoledì scorso ho deciso di andare a fare un bootcamp di cinque giorni a Torino.
Si trattava di uno step di selezione per un programma di venture building.
Apro parentesi per chiunque voglia sapere cosa sia un programma di venture building: si tratta di un modello di business che si concentra sulla costruzione di nuove aziende partendo da zero. Diversamente da un incubatore o un acceleratore, che di solito aiutano le aziende già esistenti a crescere e a svilupparsi, un venture builder crea attivamente nuove imprese.
In ogni caso, quella della scorsa settimana è stata una decisione dell’ultimo minuto che mi ha lasciato con una riflessione: mi misuro spesso con una tendenza a pianificare, a fare programmi e non ammettere che ci siano defezioni.
In questo caso in particolare, la settimana aveva già preso forma nella mia testa e ammettere una modifica, una deviazione, mi pesava parecchio.
Ma in fin dei conti cos’hai da perdere? Perchè non ti apri a più possibilità? Perchè non ti lasci andare all’imprevisto?
Ragionare su queste domande mi ha aiutato a riconoscere che l'adesione rigida ai piani e la scarsa tolleranza per gli imprevisti possono essere, per certi versi, molto limitanti.
Partecipare al bootcamp, nonostante fosse una deviazione dal mio programma originale, è stata un’esperienza incredibilmente arricchente. Ma ancor di più, è stato un potente promemoria del fatto che a volte, deviare dai nostri piani può portarci a scoperte e opportunità che altrimenti avremmo perso.
Esiste un equilibrio delicato tra pianificazione e spontaneità.
La pianificazione offre una struttura e una direzione, ma l'eccessiva rigidità può impedirci di cogliere opportunità inaspettate che si presentano lungo il percorso.
Pianificare è indubbiamente importante, aiuta a organizzare le nostre vite e a stabilire obiettivi chiari. Però, trovo che sia altrettanto fondamentale rimanere aperti agli imprevisti e alle variazioni di percorso.
Ci sono momenti in cui dobbiamo avere il coraggio di lasciar andare le nostre aspettative prefissate e accogliere con apertura ciò che la vita ci riserva. Questo non significa abbandonare ogni piano o obiettivo, ma piuttosto essere disposti a adattarci e a evolvere insieme alle circostanze che incontriamo.
L'idea di una vita pianificata può offrire conforto, ma può anche essere un vincolo che ci impedisce di esplorare nuove strade e possibilità.
La vita è dinamica e imprevedibile, è un flusso costante di cambiamenti e opportunità, come possiamo rimanere ancorati a un unico percorso?
Io voglio aprirmi all’incertezza, ma soprattutto voglio imparare a navigarla.
Questo non significa vivere senza direzione, ma piuttosto lasciarmi guidare dalla curiosità e dall'apertura, piuttosto che dalla paura di deviare dal piano prestabilito.
Voglio lasciarmi spazio. Spazio per l’inaspettato e spazio per esplorare cose nuove.
Flessibilità non è solo una reazione necessaria agli imprevisti.
Flessibilità è anche una scelta proattiva.
Flessibilità è accettare che la vita quasi mai è un percorso lineare, e che seguirne le deviazioni può rivelarsi un’opportunità.
Flessibilità è essere disposti a lasciar andare la vita che abbiamo pianificato per vivere la vita che ci aspetta.
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“Flessibilità non è solo una reazione necessaria agli imprevisti.
Flessibilità è anche una scelta proattiva.
Flessibilità è accettare che la vita quasi mai è un percorso lineare, e che seguirne le deviazioni può rivelarsi un’opportunità.
Flessibilità è essere disposti a lasciar andare la vita che abbiamo pianificato per vivere la vita che ci aspetta.”